4.3 Praticare l’Ascolto Attivo
Cosa s’intende per ascolto attivo?
Esistono molte definizioni di ascolto attivo, ma generalmente, si tratta di una tecnica di ascolto attento tra il mentore e il/i mentee. Il mentore deve, inoltre, osservare i segnali non verbali, porre domande per comprendere a pieno il contenuto del messaggio del mentee e riuscire a comprendere le sue emozioni. Ciò significa che, da una parte, c’è un ascoltatore attivo che presta attenzione costantemente e si assicura che tutto ciò che viene detto venga compreso (attraverso le risposte, il riportare alla memoria, il tempismo etc.), e dall’altra parte c’è una persona che sta parlando.
Ascoltare e Sentire
C’è una grande differenza tra ascoltare e sentire. Il termine “sentire” potremmo tradurlo come qualcosa di accidentale, involontario, che non richiede sforzo. Siamo costantemente circondati dal rumore, per cui “ascoltare” il rumore delle macchine, dei treni, degli operai ecc. significa fondamentalmente sentire perché non dobbiamo prestare più di tanta attenzione a questi suoni. Con il termine “ascoltare”, al contrario, ci riferiamo ad un tipo di azione focalizzata, volontaria ed intenzionale. L’ascoltatore deve prestare attenzione non solo al contenuto, ma anche all’intonazione che la persona usa, a come parla, alle parole che utilizza, così come al linguaggio del corpo.
Fattori caratteristici dell’ ascolto attivo
I fattori caratteristici dell’ ascolto attivo possono essere suddivisi in due gruppi:
- Il primo riguarda i segnali non verbali. Al suo interno possiamo trovare, ad esempio, il sorridere o l’annuire (un modo per concordare o far capire che il messaggio è stato compreso). Il contatto visivo è fondamentale nell’ascolto attivo (esso incoraggia la persona che sta parlando). La postura è un altro segnale dell’ascolto attivo (inclinazione in avanti o una leggera inclinazione della testa). Il rispecchiamento è un altro fattore caratteristico; attraverso questo, puoi esprimere simpatia, empatia e interesse. Un buon ascoltatore non verrà mai distratto dall’ambiente circostante (da un cellulare, dal guardare l’orologio ecc.).
- Il secondo gruppo riguarda i segnali verbali, come ad esempio il ricordare (attraverso il ricordo di dettagli e riflessioni, l’ascoltatore incoraggia la persona a continuare) o il porre domande importanti. L’ascoltatore a volte ha bisogno di rendere più chiaro quanto è stato detto. Possiamo fare questo ponendo domande o riflessioni. Per far vedere che l’ascoltatore ha capito ciò che gli è stato raccontato, egli tende ad utilizzare la tecnica della “restituzione”, parafrasando cioè le parole dell’interlocutore e restituendogliele in modo che si renda conto di quanto detto. Possiamo poi trovare l’utilizzo di domande aperte per lasciare sufficiente spazio al mentee di esprimersi come meglio crede. L’ultimo fattore caratteristico verbale dell’ascolto attivo è la sintesi; ciò significa riassumere dall’ascoltatore con parole proprie,quanto è stato detto (dal mentee).
Come praticare l’ascolto attivo
Il vantaggio è che puoi praticare l’ascolto attivo ogni giorno, ogni volta che parli con qualcuno. Dovresti riuscire gradualmente a migliorare in queste cinque abilità fondamentali inerenti l’ascolto attivo:
- A) Presta piena attenzione alla persona che sta parlando.
- Assicurati di essere di fronte alla persona e di guardarla.
- Dai alla persona la tua più totale attenzione, ascolta, percepisci e comprendi il suo messaggio.
- Non distrarti, non guardare il cellulare, altre persone o attività intorno a te
- B) Dimostra che stai ascoltando.
- Sii consapevole del tuo linguaggio del corpo — braccia incrociate possono dare un’idea di chiusura o negatività. Usa espressioni facciali amichevoli come ad esempio un sorriso o un cenno del capo.
- Incoraggia la persona a continuare utilizzando piccoli commenti verbali.
- Assicurati di avere una postura e un atteggiamento aperti e accoglienti.
- C) Poni domande significative e pertinenti.
- Rifletti su ciò che è emerso parafrasando.
- Chiedi spiegazioni se non hai compreso tutto.
- Riassumi ciò che è stato detto dalla persona.
- D) Rispondi in modo appropriato.
- Evita di attaccare verbalmente l’interlocutore o scoraggiarlo in altro modo.
- Evita di interrompere inutilmente l’interlocutore.
- Rispondi in modo aperto ed onesto, con un tono di voce appropriato ed utilizza uno stile comunicativo rispettoso.
- Durante la comunicazione tratta l’altra persona come vorresti essere trattato.
- E) Non giudicare né dare prematuramente una connotazione al contenuto della conversazione.
- Evita di formulare ipotesi.
- Sii empatico e non giudicante.
- Cogli e comprendi il messaggio del contenuto della comunicazione dal punto di vista della persona.
- Non cercare di spostare l’ oggetto della conversazione verso qualcos’altro che preferisci.
- Lascia finire di parlare la persona prima di iniziare a parlare tu.
Domande di riflessione per il lettore:
- Puoi spiegare cos’è l’ascolto attivo?
- Puoi spiegare perché i seguenti elementi sono importanti nell’ascolto attivo?
- Prestare piena attenzione all’interlocutore.
- Far vedere che si sta ascoltando.
- Porre domande significative e pertinenti.
- Rispondere in modo appropriato.
- Non giudicare né dare prematuramente una connotazione al contenuto della conversazione.